STATEMENT

Attraversando differenti tecniche, materiali e linguaggi espressivi, la ricerca di Alice Padovani trae origine dagli archetipi di meraviglia e repulsione. Con uno spirito classificatorio simile a quello neosettecentesco, essa unisce alla spontaneità dell’impulso creativo, il rigore del metodo scientifico. Passando attraverso installazioni e assemblaggi, performance e disegni, nelle sue opere propone frammenti di una natura decontestualizzata e crea collezioni che sono, al contempo, cumuli e tracce, dove la memoria naturale e quella personale si fondono.

Laureata in Filosofia e in Arti Visive, dalla metà degli anni ‘90 al 2012 si forma e lavora come attrice e regista nell’ambito del teatro contemporaneo. Parallelamente, preferendo l'utilizzo del disegno, dell'installazione e della performance, sviluppa il proprio percorso di artista visiva che la porta a esporre in mostre personali, collettive e fiere d’arte a carattere nazionale e internazionale. I suoi lavori fanno parte di alcune importanti collezioni in Italia e all'estero.

Sembra esistere tra gli esseri viventi in generale, una tendenza a produrre disegni e colori e forme astratte decorative che nulla hanno a che fare con il  noto “criterio di utilità”. L’uomo resta convinto per lo più che la natura non faccia nulla invano e questa legge dell’economia domina il suo pensiero in modo assoluto. Una farfalla o uno scarabeo, tuttavia, privi di discernimento, non hanno il potere di porre ostacoli a questo sviluppo di forze che produce naturalmente la bellezza.

Questi colori e queste geometrie appaiono come archetipi naturali, strutture senza apparente scopo, analoghe solo ai corpi perfetti che Platone nel Timeo, considera come gli unici degni di un architetto divino. Questa grande bellezza, scolpita nel corpo dell’insetto, immutato da migliaia di secoli, contiene tutte le soluzioni sperimentate dall’evoluzione.

Gli insetti, diversamente dall’uomo la cui “imperfezione” è alla base della sua costante mutazione, sono già degli esseri perfetti, e forse anche per questo motivo muovono la mia curiosità. Essi inoltre, che da sempre suscitano sentimenti conttrastanti che oscillano dalla paura alla meraviglia, sembrano essere i testimoni perfetti per veicolare una autentica curiosità nei confronti di ciò che è considerato diverso.